Versus Music Project riporta in Italia per la prima volta dopo 8 anni i The Dear Hunter. La band di Casey Crescenzo e compagni ripropone il proprio unico distillato indie prog dalle tinte epiche, eteree e fantastiche, con innesti orchestrali, richiami folk ed echi emo. Il tutto, una volta di più, sintetizzato perfettamente negli 8 brani dell’ultimo album “Antimai” del 2022.
Di seguito info e dettagli dei 2 appuntamenti italiani:
Dopo il grande successo dell’ultima edizione, torna a Bologna Sequoie Music Park, rassegna estiva di Unipol Arena realizzata con il sostegno di Lavoropiù e di numerosi sponsor (AW LAB, BPER Banca, Comet, dBTechnologies, Heineken, Monge, Gruppo Montenegro, Pepsi, San Benedetto, Sebach, Unconventional, Valsoia).
“Siamo Sponsor di Sequoie Music Park sin dalla prima edizione. Abbiamo visto crescere questo festival a un ritmo impressionante, fino all’affermazione di oggi come uno dei format più originali nel contesto nazionale. Un festival che unisce grandi nomi della musica, italiana e internazionale, talenti emergenti, teatro e comedy, creando un mix vincente che lo rende un appuntamento imperdibile dell’estate. Per Lavoropiù è motivo di orgoglio essere parte di un festival così dinamico” afferma Barbara Martelli, Responsabile Marketing di Lavoropiù. “Come HR Partner, il supporto di Lavoropiù va oltre il sostegno economico. Mettiamo a disposizione la nostra esperienza nel settore degli eventi, fornendo personale specializzato. Questa collaborazione conferma la passione e l’impegno dell’azienda verso le iniziative che dimostrano di poter garantire valore alle comunità”.
Anche quest’anno la line up sarà ricca di ospiti internazionali e alcuni dei migliori nomi della musica italiana. Si parte idealmente con i live di OLTRE FESTIVAL (Verdena, Noyz Narcos),per poi entrare nel vivo della rassegna con i primi nomi: il 28 giugno Mr. Rain (fresco di podio all’ultimo festival di Sanremo con “Supereroi”), il 1 luglio Fabri Fibra e il 4 luglio Tananai (quinto classificato a Sanremo con “Tango”). Il 6 luglio arriverà il primo di diversi ospiti internazionali: sul palco delle Caserme Rosse salirà James Bay, pluripremiato cantautore inglese vincitore di 2 Brit Awards. L’11 luglio sarà il turno degli alfieri della musica elettronica berlinese, i Moderat (supergruppo tedesco formato da Apparat e dai Modeselektor),mentre Il 14 luglio toccherà a Damien Rice, uno dei più grandi cantautori del nostro tempo, definito dal Guardian “poeta con la chitarra”.
Il 16 luglio a Bologna il duo che ha fatto la storia dell’Hip Hop italiano, gli Articolo 31, per poi proseguire il 18 luglio con i Kaleo, band che vanta una candidatura ai Grammy per Best Rock Performance con il brano“No Good”.
Il 19 luglio toccherà a Carmen Consoli e a chiudere la rassegna il 23 luglio ci sarà Tash Sultana (polistrumentista australiana scelta da Springsteen per l’apertura di un suo live)
Non solo concerti, Sequoie Music Park è anche una rassegna teatrale: “Il Teatro EuropAuditorium rinnova, per il secondo anno consecutivo, la collaborazione con la rassegna estiva Sequoie Music Park.Terminati da poco gli spettacoli della ricca Stagione teatrale 22-23, il TEA si veste d’estate e va in scena presso l’Arena del Sequoie. Il lunedì è Teatro alle Caserme Rosse con tre spettacoli sotto le stelle che vedranno sul palco: lunedì 3 luglio, il trio Cevoli, Pizzocchi e Giacobazzi, lunedì 10 luglio, Stefano Massini e Luca Barbarossa, lunedì 17 luglio Stefano Rapone insieme a Daniele Tinti, con ospite Giovanni Cacioppo.Il rinnovato sodalizio con il Sequoie Festival consentirà al Teatro EuropAuditorium di continuare la propria attività artistica in uno spazio outdoor dedicato agli eventi e inserito nella rassegna di Bologna Estate 2023”. – Filippo Vernassa
Villaggio Musicale – Anche quest’anno torna il Mercato degli Ulivi all’interno del Parco delle Caserme Rosse, un’area totalmente gratuita e accessibile con djset, food &beverage, tra i palchi di Sequoie e Bonsai.
Sequoie Music Park fa parte di Bologna Estate 2023, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena
Mr Rain – Mercoledì 28 giugno 2023
Fabri Fibra – Sabato 1 luglio 2023
Cevoli Pizzocchi Giacobazzi – Lunedì 3 luglio 2023
Tananai – Martedì 4 luglio 2023
James Bay – Giovedì 6 luglio 2023
Massini Barbarossa – Lunedì 10 luglio 2023
Moderat – Martedì 11 luglio 2023
Panariello Vs Masini – Mercoledì 12 luglio 2023
Damien Rice – Venerdì 14 luglio 2023
Articolo 31 – Domenica 16 luglio 2023
Tintoria Podcast Live feat. Giovanni Cacioppo – Lunedì17 luglio 2023
Pochi giorni al via della seconda edizione del Festival di Sogliano al Rubicone. Sabato 1 luglio inaugura Daniele Silvestri in Piazza Matteotti, mentre il 23 luglio al Parco San Donato sarà la volta di Jeremiah Fraites dei Lumineers.
Pochi giorni al via della seconda edizione di Sogliano Sonica, il festival estivo di Sogliano al Rubicone (FC). Dopo il successo della passata edizione con i live di Samuele Bersani e Willie Peyote, anche quest’anno due artisti si avvicenderanno facendo tappa in Romagna con i loro tour estivi.
Ad inaugurare questa seconda edizione sarà Daniele Silvestri che si esibirà nella serata di sabato 1 luglio nella splendida cornice di piazza Matteotti. L’artista romano ha scelto così Sogliano Sonica come una della tappe del suo “Estate X“, il nuovo tour con musica da grandi spazi che si svolgerà nei più importanti festival di tutta Italia. Accompagnato da una sorprendente ed eclettica band e dopo l’intimità della tournèe teatrale, Daniele Silvestri ritroverà così sia le amate chitarre elettriche che i brani più coinvolgenti e i ritmi serrati da grandi spazi. Prevendite aperte sul circuitoTicketOne
Secondo appuntamento domenica 23 luglio al Parco San Donato con l’ospite internazionale Jeremiah Fraites,co-fondatore dei The Lumineers.L’evento, ad ingresso libero previa prenotazione, rappresenta una delle tappe del tour italiano dell’artista di Denver che porta in giro il suo lavoro solista “Piano Piano“, uscito nel Gennaio del 2021 e frutto di un lavoro di quasi un decennio: melodie di pianoforte intime registrate nella sua casa in Colorado. Nonostante il nome dell’album possa far pensare al solo pianoforte, al contrario racchiude molti strumenti, per lo più suonati dallo stesso Jeremiah. Si sentono distinte le influenze folk, le stesse che caratterizzano The Lumineers, trasportate però in un’ambiente più classico e sofisticato. Dal vivo Jeremiah è accompagnato da Fortunato D’Ascola al contrabbasso, Giulia Pecora al violino, Filippo Cornaglia a batteria e sintetizzatore, Clarissa Marino al violoncello. Prenotazioni aperte sul circuitoDice
Ritorna Nova, la rassegna co-ideata e realizzata da Covo Club, Dumbo, Estragon, roBOt festival e TPO
SEUN KUTI & EGYPT 80 + C’MON TIGRE, THE COMET IS COMING, OUMOU SANGARÉ, KIM GORDON, BOY HARSHER e BLACK COUNTRY NEW ROAD
Sei concerti – tra Dumbo e BOtanique – alla ricerca di un “altrove” fatto di suoni, luoghi e tempi che intrecciano passato, presente e futuro.
NOVA 2023 va ALTROVE. Dall’idea di riunione e collaborazione di cinque tra i principali attori di produzione di eventi di musica dal vivo bolognese, NOVA diventa rassegna di un mese e si apre a nuovi luoghi. Covo Club, Dumbo, Estragon, roBOt Festival e TPOdanno vita a un’unione progettuale, nata nell’emergenza pandemica, che al suo terzo anno di proposta si arricchisce diffondendo gli eventi sul territorio cittadino: oltre all’allestimento dell’Arena Dumbo – la location iconica delle prime due edizioni – quest’anno Nova amplia i suoi confini geografici e temporali, portando l’esperienza anche nei Giardini di Filippo Re, negli spazi di BOtanique.
Si parte il 21 giugno all’Arena Dumbo per terminare il 15 luglio. Sei appuntamenti con grandi nomi della musica contemporanea e internazionale:Sean Kuti & Egypt 80 (21 giugno) che calcheranno il palco con iC’mon Tigre; The Comet is coming (28 giugno) recentemente sul palco di Coachella con le loro sonorità avveniristiche; la rivoluzionaria regina della musica africana Oumou Sangarè (2 luglio); Kim Gordon (7 luglio) con il suo debutto con una band totalmente femminile, lo spiazzante duo transpop Boy Harsher (13 luglio) e i giovanissimiBlack Country New Road (15 luglio), rivelazione del 2022 per Picthfork.
Artistǝ che con le loro peculiarità, danno vita a un cartellone alla scoperta dell“altrove”, anche rispetto alle barriere dei generi: musicali e non solo. Proponendo contaminazioni, attraversando le sonorità e i battiti dell’oggi, in un viaggio che abbraccia le innovazioni e le nuove tradizioni della fine del secolo scorso e i linguaggi musicali e visivi dell’inizio di questo nuovo millennio. Dall’elettronica alla musica diasporica africana, dai suoni del Malì alle suggestioni sonore dell’indie internazionale.A cucire il tutto, il lavoro, le competenze e il know how di un gruppo di operatori del territorio che delle loro diversità fanno elemento di forza e mai di distanza, per accogliere un pubblico di pubblici, che oltre alla buona musica metta al centro le occasioni di scambio e contaminazione anche attraverso momenti di socialità condivisa, prendendo parte al percorso che Nova dal 2021 ha voluto fortemente aprire alla città.
Appuntamenti NOVA 2023 21/06 Seun Kuti & Egypt 80 + C’Mon tigre – Arena Dumbo 28/06 The Comet is Coming – BOtanique 02/07 Omou Sangaré – BOtanique 07/07 Kim Gordon – BOtanique 13/07 Boy Harsher – BOtanique 15/07 Black Country New Road – La Baia Dumbo
“Che posto di merda il Firenze Rocks!”. Capiterà di sentirlo dire. Ma succede, perché eventi come Firenze Rocks suscitano sempre sentimenti divisivi quando non crollano alla prima edizione e diventano un appuntamento immancabile per chi ama la musica. Lo scopo della manifestazione è proprio questo: dare giorni pieni musica a chi ha voglia di riceverla. I consensi non sono la priorità, chi vuole può cercarli altrove, ma non qui all’Ippodromo del Visarno. In questa location dove ancora gareggiano i cavalli, per due giorni c’è la Firenze che spacca i timpani, la pazienza dei residenti, le barriere generazionali, le discriminazioni sonore; qui il rocker duro e puro accoglie quel peluche saltellante che è l’amante del pop. La manifestazione, nata inizialmente per ospitare nuove proposte e leggende del rock del panorama italiano e internazionale, ha aperto le porte al pop già con la partecipazione di Ed Sheeran nel 2019, e il 18 giugno è compito dei Maroon 5 continuare questa strada, esibendosi nell’unica tappa italiana del loro tour.
L’Ippodromo del Visarno allestito per l’evento è un elisir di giovinezza: anche se è passato un anno dall’ultima edizione, superati i controlli, ti accoglie la familiare scritta Firenze Rocks che troneggia fiammante sopra il palco. La ruga che lo specchio rifletteva la mattina si distende subito. Il quotidiano è bloccato ai tornelli, la magia del suono ha di nuovo spazio per far tornare l’adolescente nascosto dietro la pelle matura. I grandi schermi ai lati sono valletti orgogliosi pronti a proiettare la immagini degli artisti per chi si trova lontano. Nell’aria si respira ancora il rock dei The Who della sera precedente, nei ricordi riecheggia l’ultimo urlo di Love Reign O’er Me, ed è ancora brividi sulla pelle. Ti chiedi come faranno i Maroon 5 a tenere un palco che il giorno prima ha accolto un pezzo di storia della musica contemporanea, fatta da leggende dal sapor di dei sulle labbra e sulla punta delle dita.
Dubbi, scetticismo, curiosità sono i sentimenti che accantoni quando alle 17:00 I Soci aprono l’evento con il suo sound funk accattivante quel tanto da coinvolgere i primi spettatori. Nell’aria rimane però la voglia di rock e la nostra dose ce la offrono The Reytons: chitarre graffianti e bassi potenti fanno vibrare Red Smoke, On The Back Burner e Uninvited per sfidare un sole prepotente. Il pubblico è caldo in tutti i sensi quando si esibisce d4vd, al secolo David Burke, cantautore statunitense con brani tra le top 20 nella classifica di Spotify. Pantaloni e giubbotto di jeans, scarpe da ginnastica bianche, d4vd trasmette tutta l’energia dei suoi diciotto anni: domina il palco senza aggredirlo, stupisce gli spettatori con la sua eleganza interpretativa nella rarefatta Romantic Homicide. La sensazione è quella di aver ascoltato la bellezza, e la musica si conferma la migliore cura anti-age. Il clou della serata si avvicina, ma prima fa tappa dal frizzante progetto solista di Jake Shears, frontman del gruppo Scissors Sisters. Esplodono sonorità dance, Shears salta così velocemente sul palco che ti viene il fiato grosso solo a guardarlo. Il pubblico si aspetta e ottiene I Don’t Feel Like Dancing per scatenarsi, e lo fa al massimo. Si palpa l’eccitazione per il gran finale che sta per arrivare!
Cala il sole. Si alza l’attesa. Nel pit c’è una prevalenza di pubblico femminile, di qualunque età. Alcune boomer come me sono emozionate. Ci guardiamo e negli occhi riconosciamo lo sguardo dell’adolescenza carnivora. Chi si sistema lo scollo, chi fa un finto selfie solo per vedere se va tutto bene, giovani figlie si uniscono alle mamme con complicità. Eh sì, serpeggia la voglia di attirare lo sguardo, anche fugace, di Levine. Si accendono le luci, poi si spengono di nuovo per diventare pulsanti battiti rossi. I Maroon 5 sono accolti da applausi, gridolini di gioia e una foresta di telefonini pronti a catturare la prima immagine da condividere nei social. Moves Like Jagger apre le danze e la band suona in stato di grazia successi vecchi e nuovi, percorrendo la loro storia di icone della musica pop. Il loro look è informale, più da amici che si esibiscono per altri amici. Non c’è divismo, ma solo voglia di divertirsi insieme. Levine si muove agile e un po’ ammiccante e gioca spesso con la chitarra solista di Valentine, la sua voce è una spada che non sbaglia una nota e ripercorre brani come Animals e Sunday Morning, tra bassi, synth e corde infinite. La batteria di Flynn è una mitragliata di note che colpiscono in piena faccia e lasciano il posto a Love Somebody. Gli schermi ci propongono i musicisti in immagini sintetiche e multicolori alternate ad altre più normali. Un primo piano del frontman fa alzare uno spontaneo “Sei bellissimo!” corale, che inizialmente non capisce, ma poi intuisce e gradisce un po’ imbarazzato. Le voci lo accompagnano inizialmente in Payphone, per poi lasciare spazio alla canzone, ma è con Memories che il cantante ci abbraccia. In inglese, Levine ci ringrazia e ci chiede di cantare con lui pensando a chi amiamo. Il pubblico si cimenta in inglesi perfetti e masticati, in alcuni casi si sentono lingue totalmente sconosciute a orecchio umano, tutte quelle diversità diventano suoni in cui perdersi e un’emozione unica e condivisa ci unisce. La musica non deve essere sempre trasgressione fine a se stessa, può essere anche solo quel filo che abbatte ogni distanza e sfonda le mura del Visarno per fuggire libera. La magia ti cattura fino alla fine della prima parte del concerto. La realtà, invece, ti risveglia nella forma della solita marchetta del bis programmato, ma è quando le tue orecchie percepiscono le prime note di She Will Be Loved che la giovinezza si offre nella sua sfrontatezza. Voli lontano nel tempo, plani su ricordi che ti piace infastidire e vedi di nuovo gli occhi languidi di Levine che bucavano lo schermo della tv. Tra le mille voci estasiate, invade prepotente un “Ah, la canzone della milf”, ridi perché sai che la quotidianità ti richiama sulla terra per dirti che la serata sta per finire.
Dal pit guardi le mani che si alzano per un ultimo tributo alla band. Non finiscono mai. Almeno così sembra. Alzi gli occhi verso le luci che lasceranno il posto alla notte e pensi che se c’è qualcosa oltre tutto questo, per stasera quel qualcosa è lì dentro quella folla infinita. C’amore nell’aria? Non lo so, ma si sta bene. Ringrazi. Di essere viva. Di essere lì. Ringrazi chi ancora le emozioni le cerca nelle note di un concerto. Ringrazi gli artisti che te le fanno provare. Ringrazi Firenze Rocks che queste emozioni ancora una volta ce le ha date.
A Danish summer (always a roll of the dice) Lashings of beer & Pølse. Tats, Piercings And 4 days of Rock, Metal and everything inbetween.
Welcome to Copenhell 2023.
I must admit, despite living in Denmark for seven years this is my first Copenhell but if this year is anything to go by, then consider me a convert for future outings.
Before I dig into the acts, I got to call out the organization and fans at Copenhell. It’s always a pleasure to be part of a festival that’s well organized but it’s the fans that always make or break these events and hand to heart I can say that Copenhell had fans from every conceivable walk of life thrown into a hot sweaty pot of rock & metal celebration and it was a joy to see. Everyone helped each other when down in the mosh pit or when they might have overdone the liquid refreshments.
Bravo Copenhell.
With a comic con, an area to smash up old cars or a hot tub to soak away your hangovers in, Copenhell had it all and more to boast with special talks on everything from serial killers with SKYND to a deep dive on Lovecraftian mythology.
Of course, the main event was the gigs. Day one was a mix of the old guard with Def Leppard and Mötley Crüe. Stedfast favorites like Clutch and Sick of it all tore up the Helvíti and Hades stages. Parkway Drive was one of the bands closing the night out in raging fashion.
Day 2 brought classic stalwart thrash titans Testament and hot new thing Sleep Token; like a shot of Adrenaline Fever 333 whipped up the Pandæmonium stage into a frenzy and Halestorm and Gojira brought the crowd to fine form. Headliner Pantera was a must see for old fans and converts alike.
Day 3. It had to happen. Denmark is currently in a drought but that did not matter a damn as the god of thunder decided to give us an afternoon storm. Unfortunately Napalm Death was cut short due to safety issues and headliners Architects were cancelled.
It quickly cleared up in time for a phenomenal show from SKYND and headliners Slipknot brought the mayhem to another level that had the security guards really earning their pay with the multitude of crowd surfers.
Day 4. Eddie Van Halen’s son kicked off Saturday and showed Denmark that he has his old mans DNA in his playing. Another Legend with Billy F Gibbons brought some old school rock and blues licks and, on the other end of the spectrum, Angus McSix power metal, Master of the Universe themed show was a giddy delight.
Despite a returning round of rain, headliners Ghost put on another masterclass in heavy rock that the crowd can sing along to.
I ended my Copenhell experience with the one and only Guns’n’Roses, one of those bucket list scenarios. It was great to see Axel, Slash and the rest of the gang belt out hit after hit.
So, all in all, it was a top four day session and hats off to the Copenhell organisers, ground crew and of course the fans who made it one to remember.