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Mese: Marzo 2022

Tre Domande a: España Circo Este

Se doveste riassumere la vostra musica in tre parole, quali scegliereste e perché?

Bella domanda! Se dovessimo scegliere tre parole per descrivere la nostra musica sarebbero: Viaggio, Pace, Rivoluzione.
Viaggio non inteso “La nostra musica è un viaggio! La nostra musica ti fa viaggiare!”
No, no, intendo: “Quanto costa il biglietto dell’autobus? Sei mai stato in Marocco? Minchia come spinge il tuo furgone in salita!”.
Raccontare di viaggi parlando di jet lag e contando i timbri sul passaporto è una narrazione che troviamo molto autoreferenziale se non addirittura un po’ finta. Quello che invece ci interessa e che cerchiamo di raccontare è un immaginario che nasce dai particolari: dai rapporti umani, dalle stonature, dagli imprevisti che capitano durante i viaggi. Piuttosto che raccontare di Buenos Aires o Madrid, raccontiamo di come perdersi lungo la strada costiera 106 che collega Taranto a Reggio Calabria o di quanto cazzo di freddo c’era a Bremerhaven. Non sai dov’è? Cercala su Google Maps!
Oggi più che mai scegliamo anche la parola Pace. Come diceva Spinoza: “La pace non è solo assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo”. La pace è un modo di essere e di porsi. Quando vogliono chiudere i porti, quando si discrimina un profugo in base alla provenienza o al colore della pelle, quando si stringono alleanze con paesi liberticidi non si vuole la pace. Quando, nel quotidiano, ci voltiamo dall’altra parte di fronte ad atteggiamenti razzisti o sessisti, quando ignoriamo chi ci chiede aiuto, quando smettiamo di cercare “qualcosa di più bello” allora smettiamo di cercare la pace. La pace è azione! La pace è lotta quotidiana. La pace va creata e mantenuta, non è una condizione ma un obiettivo, è una missione. Per questo nelle nostre canzoni parliamo di pace.
Poi ovviamente una parola a cui siamo molto legati è Rivoluzione, che è Amore… o forse l’Amore è la Rivoluzione… non ci ricordiamo mai bene la formula.

 

Come vi immaginate il vostro primo concerto live post-pandemia?

Il nostro primo concerto quest’anno sarà una festa pazzesca! Così ce lo immaginiamo. Ci stiamo preparando al nuovo live in maniera famelica, attenta e paziente. Ogni giorno immaginiamo tutto il percorso di quella giornata quando faremo finalmente il nostro primo live: il risveglio la mattina, il carico del furgone, l’autostrada, la colazione in autogrill, l’arrivo, il soundcheck, la cena e la salita sul palco… e poi… e poi un volume altissimo, col primo accordo di chitarra che riuscirà a cancellare questo periodaccio, quest’anno di merda.

 

Se doveste scegliere una sola delle vostre canzoni per presentarvi a chi non vi conosce, quale sarebbe e perché?

La canzone che più ci rappresenta oggi è Prosecco, uscita il 25 febbraio 2022, in una fatale concomitanza con l’inizio della assurda e atroce guerra in Ucraina. Prosecco è un inno alla pace, alla fratellanza, alla curiosità verso chi vive altrove, si veste e mangia cose diverse, ma spera e ama proprio come noi.
Prosecco è la voglia di scoprire cosa c’è oltre la quotidianità, oltre la provincia, oltre la routine. L’evasione dalla quotidianità non è solo curiosità, è un atto di libertà e rivoluzione quotidiano, è un atto di amore verso chi è come noi anche se vive a migliaia di kilometri di distanza.

 

Foto in copertina: Andrea Domeniconi

Lovesick Duo @ Santomato Live

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• Lovesick Duo •

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Santomato Live (Pistoia) // 24 Marzo 2022

 

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Fontaines D.C. @ Alcatraz

L’Alcatraz di Milano ha accolto il ritorno dei Fontaines D.C. a pochi mesi dal concerto a Parma per il Barezzi Festival.
Green pass, ffp2, sedie. Se non ci fosse un palco sarei anche pronto per una quarta dose, per fortuna la birra non era analcolica e, in fondo, essere di nuovo a un concerto è un gran privilegio.

Aprono la serata i Just Mustard, stesso paese di origine ed etichetta dei Fontaines, ma decisamente più orientati verso uno shoegaze in salsa irlandese.

I Nostri salgono sul palco mentre sfuma un Tom Waits d’antan. Il locale è finalmente pieno. Dietro di me urlano ragazze straniere, qualcuno tenta di alzarsi, cercando sguardi di intesa. Sembra quasi di essere a un concerto vero. Le sedie vengono abbandonate dopo pochi accordi di Televised Mind, pezzo che apre la setlist. Seguono A Hero’s Death e Sha Sha Sha. L’Alcatraz non è solo in piedi. Balla. Sono a un concerto vero. A Lucid Dream precede la nuovissima Jackie Down the Line, che si inserisce senza disarmonie nella scaletta costruita sui primi due dischi. Il primo vero uno-due arriva con I Don’t Belong seguita da Chequeless Reckless, che nella sua incarnazione live è ormai una garanzia. Segue chicca e rarità, i ragazzi regalano a Milano una Roy’s Tune intima e coinvolgente.

E poi piano piano, come mi capita nei concerti che amo ricordare, scivolo nella pancia del concerto. Un luogo protetto, in cui musica, immagini, pensieri e sensazioni si impastano tra di loro, lasciando una scia di fotogrammi, un gusto di fondo. So che durante la sacra triade BigHurricane LaughterToo Real, mi sono autocertificato tre pelli d’oca. Due per la questura, perché l’ultima era disturbata dal tentativo del sottoscritto di studiare se, effettivamente, ero davanti ai primi nuovi arrangiamenti dei pezzi eseguiti live. I Fontaines, sentiti a inizio novembre, ieri sera sembravano provenire dal futuro. In quattro mesi sono evoluti, alcuni pezzi hanno preso vita propria, e sul palco risultavano ben diversi dall’esecuzione quasi didattica sentita a Parma. Sono soprattutto i pezzi di Dogrel a trascendere maggiormente, forse perché hanno più concerti alle spalle.

Skinty Fia e Boys in the Better Land chiudono una setlist che è passata dritta come un treno, con pochissime parole e un mare di note e un uomo, là sul palco, che da solo vale il prezzo del biglietto.

Grian Chatten è rapito dalla sua musa al primo accordo. Ha un pessimo rapporto con le aste dei microfoni, ma questo già lo sapevamo. Ha una presenza sul palco che incarna con violenza la necessità di urlare i suoi testi al mondo. Mentre al suo fianco chitarre e basso sembrano colonne, lui decanta le virtù dell’iperattività. Il movimento stereotipato, ritmato, ripetitivo delle mani mentre si defila sul palco, allontanandosi dal microfono, disegnando spirali, per gioco e sfida, piccole sezioni auree di attesa. Crea vuoti e pause, poi torna con urgenza al microfono e diventa pesante e invisibile, un fantasma e un monolite. Ha un dono, quel ragazzo: sa portarti dentro le canzoni, all’interno dei testi, e sa farlo creando un’intimità e un’empatia imprevista. Pochi filtri sul palco, davvero. Poco star. È un mezzo per le canzoni, per la musica, è strumento.

I Fontaines tornano sul palco per due pezzi, I Was Not Born e The Lotts. Sono sazio. Breve ma intenso, direi meglio denso. Diciassette pezzi, più lungo rispetto alle due date spagnole precedenti.

Spazzati via i fantasmi che aleggiavano al teatro Verdi di Parma, quando Clash, Smiths, Joy Division e Cure sembravano essersi fusi in un nuovo, plastico, prodotto di un post-qualcosa, perché ormai il prefisso è imperativo. Invece ieri sera ho visto nascere qualcosa di autonomo e di potente. Qualcosa che supera i riferimenti, gli echi, le eredità. La musica dei Fontaines è diventata adulta.

A tutto questo aggiungiamo che il prossimo mese vedrà la luce il terzo album della band, Skinty Fia, e che sono già previste due date a giugno, a Milano e Bologna.
Ieri sera, come ultimo gesto del giorno, ho acquistato due biglietti. Fidatevi, stanno diventando una grande band. 

 

setlist fontaines milano

 

Andrea Riscossa

Foto di copertina: Mairo Cinquetti

MACHINE GUN KELLY – ARRIVA IN ITALIA PER L’UNICA TAPPA DEL “MAINSTREAM SELLOUT TOUR” IL 27 SETTEMBRE 2022 AL MEDIOLANUM FORUM DI MILANO

IL 25 MARZO USCIRÀ IL SUO NUOVO ALBUM “MAINSTREAM SELLOUT

 

TICKETS TO MY DOWNFALL”, CERTIFICATO ORO IN ITALIA, HA RAGGIUNTO LA #1 NELLA CLASSIFICA STATUNITENSE BILLBOARD 200, È STATO INCORONATO NEGLI USA COME MIGLIOR ALBUM ROCK DEL 2020 E DEL 2021, VENDENDO OLTRE 2,5 MILIONI DI COPIE E REGISTRANDO OLTRE 3,6 MILIARDI DI STREAM

 

TORNA IN ITALIA CON UN’UNICA ED ESCLUSIVA DATA DEL SUO TOUR MONDIALE

 

MACHINE GUN KELLY

 

“Mainstream Sellout Tour”

27 SETTEMBRE 2022

MILANO – MEDIOLANUM FORUM

SPECIAL GUESTS:

IANN DIOR

44 PHANTOM

 

PREZZI BIGLIETTI:

Golden Circle: € 55 + diritto di prevendita

Parterre in piedi: € 37,00 + diritto di prevendita

Primo Settore numerato: € 55,00 + diritto di prevendita

Secondo Settore numerato: € 37,00 + diritto di prevendita

Terzo Settore numerato: € 30,00 + diritto di prevendita

Premium Mainstream Sellout Vip Lounge Package: € 310 + diritto di prevendita

Mainstream Sellout Vip Lounge Package: € 255 + diritto di prevendita

Ga Early Entry Package: € 160 + diritto di prevendita

Gold Premium Ticket Package: € 150 + diritto di prevendita

BIGLIETTI DISPONIBILI IN PREVENDITA PER IL FAN CLUB DA MARTEDÌ 22 MARZO ALLE ORE 10 FINO A GIOVEDÌ 24 MARZO ORE 22

SU MY LIVE NATION DA MERCOLEDÌ 23 MARZO 2022 ALLE ORE 10

VENDITA GENERALE DA VENERDÌ 25 MARZO 2022 DALLE ORE 10 SU TICKETMASTER, TICKETONE E VIVATICKET

Lunedì 21 marzo 2022,

Dopo tre anni torna in Italia per un’unica tappa del suo “Mainstream Sellout Tour” l’artista statunitense Machine Gun Kelly il 27 settembre 2022 al Mediolanum Forum di Milano. Un vero e proprio evento di musica e divertimento che vedrà alternarsi sul palco, oltre alla superstar, due special guests: iann dior e 44 Phantom.

Machine Gun Kelly ha annunciato oggi il suo “Mainstream Sellout Tour” in partenza il prossimo giugno: 52 tappe che andranno a toccare il Nord America e l’Europa con un incredibile roster di ospiti speciali.

Il 25 marzo uscirà il sesto album in studio di Machine Gun KellyMainstream Sellout” (Bad Boy/Interscope Records), in cui sono presenti diverse collaborazioni: Gunna, Young Thug, Bring Me the Horizon, blackbear e iann dior. Il progetto è stato anticipato dai singoli “emo girl” feat. WILLOW – una collaborazione di successo che trascende i generi musicali (ha già raggiunto oltre 40 milioni di stream, già nella Top 25 della Billboard Alternative Airplay Chart e virale sulla piattaforma di TikTok) – e da “ay!” in collaborazione con la leggenda del rap Lil’ Wayne (11 milioni di stream solo nella prima settimana). Il 17 marzo è inoltre uscito il nuovo singolo “Maybe” in collaborazione con i Bring Me The Horizon e Travis Barker.

MGK è uno degli artisti più eclettici del panorama musicale mondiale odierno. Partito da Cleveland, è diventato una superstar globale sia per la sua carriera nella musica, prima come rapper poi come artista fuori dalle categorie di genere, sia in qualità di attore (ha recitato in diversi film di successo). Il suo ultimo album, “Tickets to My Downfall” (certificato ORO in Italia), è uscito a settembre 2020 e ha raggiunto la #1 nella classifica statunitense Billboard 200, segnando la svolta definitiva per MGK verso il pop punk. “Tickets to My Downfall”, inoltre, è stato incoronato negli USA come miglior album rock del 2020 e del 2021, vendendo oltre 2,5 milioni di copie e accumulando oltre 3,6 miliardi di stream. L’album, che raccoglie le hit come “bloody valentine” e “my ex’s best friend”, ha inoltre regalato a MGK diversi premi agli MTV VMA, agli iHEART e ai Billboard Awards. Nel 2020 si è esibito con una strepitosa performance a Times Square durante la notte di Capodanno in una piazza deserta, rimasta però iconica.

Ad aprire il concerto di MGK, oltre a 44 Phantom, ci saràIann dior, a soli 19 anni, con il suo talento versatile riesce a mixare il genere del rapper con l’alternative, pop, rap, dance fino alla musica elettronica, diventando una vera e propria energia da non sottovalutare nella musica pop di oggi. Con il singolo “Mood”, pubblicato dal rapper 24KGoldn in collaborazione con il giovane artista statunitense, si è posizionato alla #1 della Billboard Hot 100 per 33 settimane nella Top 10 ed è attualmente certificato 4x platino. Si aggiungono ai riconoscimenti del rapper due nomination ai VMA come “Song of the Year” e “Best Collaboration”, quattro singoli certificati oro dalla RIAA. Di recente ha spopolato e conquistato l’Italia con il singolo “let you”, tuttora tra i più programmati dalle radio del nostro Paese.

I biglietti saranno disponibili in anteprima per il Fan Club presale: dalle ore 10.00 di martedì 22 marzo fino a giovedì 24 alle ore 22. Per gli utenti My Live Nation dalle ore 10.00 di mercoledì 23 marzo. Per accedere alla presale basterà registrarsi gratuitamente su www.livenation.it. La vendita generale dei biglietti è aperta dalle ore 10.00 di venerdì 25 marzo su www.ticketmaster.it,www.ticketone.it e www.vivaticket.com .

Info VIP Pack:

Premium Mainstream Sellout Vip Lounge Package
Prezzo: € 310 + diritto di prevendita

· Miglior posto a sedere numerato nelle prime file

· Invito al pre show Mainstream Sellout VIP lounge che include:

o Snack leggeri, bar riservato con 2 tokens per birra, vino e soft drink

o Display che mostra alcuni pezzi iconici del guardaroba di Machine Gun Kelly

o Opportunità di Photo booth

o Musica, Giochi and more

· Laminato ufficiale Mainstream Sellout VIP Lounge

· Regalo speciale Machine Gun Kelly VIP

· Bandiera da muro in edizione limitata

· Calze di Machine Gun Kelly realizzate in esclusiva per i possessori del pacchetto VIP

· Opportunità di foto di fronte al fondale con la chitarra di Machine Gun Kelly come ricordo della tua serata

· Opportunità di shopping pre show al merchandise (dove disponibile)

· Personale e punto di raccolta dedicato


Mainstream Sellout Vip Lounge Package

Prezzo: € 255 + diritto di prevendita

· Miglior posto a sedere numerato

· Invito al pre show Mainstream Sellout VIP lounge che include:

o Snack leggeri, bar riservato con 2 tokens per birra, vino e soft drink

o Display che mostra alcuni pezzi iconici del guardaroba di Machine Gun Kelly

o Opportunità di Photo booth

o Musica, Giochi and more

· Laminato ufficiale Mainstream Sellout VIP Lounge

· Regalo speciale Machine Gun Kelly VIP

· Bandiera da muro in edizione limitata

· Calze di Machine Gun Kelly realizzate in esclusiva per i possessori del pacchetto VIP

· Opportunità di foto di fronte al fondale con la chitarra di Machine Gun Kelly come ricordo della tua serata

· Opportunità di shopping pre show al merchandise (dove disponibile)

· Personale e punto di raccolta dedicato

Ga Early Entry Package
Prezzo: € 160 + diritto di prevendita

· Posto di Parterre in piedi

· Ingresso anticipato al parterre

· Laminato commemorativo

· Regalo speciale Machine Gun Kelly VIP

· Bandiera da muro in edizione limitata

· Calze di Machine Gun Kelly realizzate in esclusiva per i possessori del pacchetto VIP

· Personale e punto di raccolta dedicato

Gold Premium Ticket Package

Prezzo: € 150 + diritto di prevendita

· Posto a sedere numerato

· Laminato commemorativo

· Regalo speciale Machine Gun Kelly VIP

· Bandiera da muro in edizione limitata

· Calze di Machine Gun Kelly realizzate in esclusiva per i possessori del pacchetto VIP

Personale e punto di raccolta dedicato

 

MEDIA PARTNER:

VIRGIN RADIO – https://www.virginradio.it/

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Di seguito tutte le date del “Mainstream Sellout Tour”:

Giu 8 – Austin, TX – Moody Center

Giu 10 – Houston, TX – Toyota Center

Giu 11 – Dallas, TX – American Airlines Center

Giu 14 – Jacksonville, FL – VyStar Veterans Memorial Arena

Giu 15 – Miami, FL – FTX Arena

Giu 17 – Atlanta, GA – State Farm Arena^

Giu 18 – Birmingham, AL – The Legacy Arena At BJCC^

Giu 19 – Manchester, TN – Bonnaroo Music & Arts Festival

Giu 21 – Charlotte, NC – Spectrum Center^

Giu 22 – Raleigh, NC – PNC Arena^

Giu 24 – Washington, DC – Capital One Arena^

Giu 25 – Boston, MA – TD Garden+$

Giu 26 – Philadelphia, PA – Waterfront Music Pavilion+$

Giu 28 – New York, NY – Madison Square Garden^

Lug 1 – Milwaukee, WI – Summerfest

Lug 2 – Louisville, KY – KFC Yum! Center^

Lug 3 – Detroit, MI – Little Caesars Arena^

Lug 5 – Syracuse, NY – St. JoSeth' s Health Amphitheater^

Lug 6 – Toronto, ON – Scotiabank Arena^

Lug 8 – Kansas City, MO – T-Mobile Center^

Lug 9 – Tulsa, OK – BOK Center#

Lug 11 – Phoenix, AZ – Footprint Center#

Lug 13 – Los Angeles, CA – The Forum#

Lug 15 – Las Vegas, NV – T-Mobile Arena#

Lug 16 – Anaheim, CA – Honda Center#

Lug 19 – Oakland, CA – Oakland Arena#

Lug 21 – Portland, OR – Moda Center#

Lug 22 – Seattle, WA – Climate Pledge Arena#

Lug 23 – Vancouver, BC – Pepsi Live at Rogers Arena#

Lug 25 – Spokane, WA – Spokane Arena#

Lug 27 – Fargo, ND – FargoDome#

Lug 28 – St. Paul, MN – Xcel Energy Center#

Lug 29 – Chicago, IL – Lollapalooza

Lug 31 – Montreal, QC – Osheaga

Ago 2 – Pittsburgh, PA – PPG Paints Arena”#

Ago 4 – Omaha, NE – CHI Health Center”#

Ago 6 – Salt Lake City, UT – USANA Amphitheatre” #

Ago 7 – Denver, CO – Ball Arena”#

Ago 9 – Des Moines, IA – Wells Fargo Arena”#

Ago 10 – St. Louis, MO – Enterprise Center”#

Ago 11 – Indianapolis, IN – Ruoff Music Center”#

Ago 13 – Cleveland, OH – FirstEnergy Stadium”$#’

Set 17 – Cologne, DE – Lanxess Arena’^

Set 19 – Prague, CZ – Sportovní Hala V Holešovicích’^

Set 21 – Brussels, BE – Palais 12’^

Set 23 – Frankfurt, DE – Festhalle’^

Set 25 – Munich, DE – Olympiahalle’^

Set 27 – Milan, IT – Mediolanum Forum’^

Set 28 – Zurich, CH –Hallenstadion’^

Set 29 – Paris, FR – Zenith’^

Ott 1 – London, UK – OVO Arena Wembley’^

Ott 4 – Birmingham, UK – Utilita Arena’^

Ott 6 – Leeds, UK – First Direct Arena’^

Ott 7 – Glasgow, UK – OVO Hydro’^

Ott 9 – Dublin, IR – 3Arena’^

Ott 12 – Amsterdam, NL – AFAS Live’^

Naftalina “Microgrammi di Dolore” (Supercharger Records, 2022)

Quando hai 20 anni credi di sapere tutto, dopo i 30 l’unica cosa che sai è di non sapere un benemerito cazzo.

Quello che era chiaro e limpido è spazzato via dall’uragano della vita. 

E noi a 20 anni eravamo dei cazzoni, convintissimi di avere la verità in pugno, ce ne fregavamo altamente dei consigli gentili e ci rintanavamo nelle nostre compagnie, gente come noi che cercava le risposte ad ogni domanda nella musica. 

Irriverenti, scontrosi, alle volte stronzi, il mondo non faceva paura, sentivamo di essere padroni di tutto, i dubbi erano la nostra forza. Ci chiudevamo in camera, e come bambini che afferrano le farfalle col retino acchiappavamo il significato della vita nei testi dei nostri artisti preferiti, ci sentivamo capiti da gente che non spesso non parlava neanche la nostra lingua, da persone così estranee ma al tempo stesso così vicine al nostro essere diversi. 

In questo strano modo non eravamo più soli, e non temevamo nulla.

Poi arriva la consapevolezza dell’età, il terrore del futuro, il dolore della perdita. Cresciamo quando le persone a noi care ci lasciano, che sia un familiare, un amico, un idolo della nostra infanzia, la fine di un amore.

I sogni si infrangono come le finestre che da piccoli spaccavamo col pallone, intenti a giocare nel vialetto di casa. Le grida dei vicini iracondi sono ricordi lontani, ora le urla (interiori) sono le nostre.

Centelliniamo il dolore per ricavarne lezioni di vita che siano d’aiuto a non ripetere sempre gli stessi sbagli; evitando di non perdere la cazzimma tipica dei 20 anni, andiamo avanti, più consapevoli di prima, ma più stanchi. 

Tutto questo e molto di più è racchiuso nel nuovo album dei Naftalina, pseudonimo del progetto solista di Peter Torelli, che ci regala Microgrammi Di Dolore, otto brani nei quali l’artista ci accompagna nei meandri della sua intimità emotiva più profonda.

Il gruppo ebbe molto successo nel ‘98 con l’album Non salti con me… T.V.T.B. e il singolo Se rimase al primo posto per otto settimane nella classifica di Radio Deejay.

Da qui la storia dei Naftalina si complica un poco, si sciolgono per poi tornare nel 2020 con l’album La Fine, che simboleggia il termine dell’epoca pop punk dei primi lavori, per entrare nella precarietà dell’età adulta. 

Il suo timbro graffiante ma estremamente dolce e malinconico si lascia alle spalle la frivolezza della gioventù. Il sound che pervade l’album è indiscutibilmente più cupo. Le schitarrate pop punk lasciano il posto a violini, pianoforti e synth.

Richiamando ambientazioni filo-Romantiche, Peter, come un moderno eroe Byroniano, non si accontenta più del mondo circostante, delle imposizioni della società e, in un gioco di introspezione e ribellione verso la standardizzazione del sé, si abbandona alla ricerca del suo infinito.

L’irrazionalità della giovinezza è soggiogata dalla consapevolezza delle cose, dalla riscoperta della sensibilità, dei sentimenti e della propria spiritualità.

Un album molto personale, dove Peter ci dona la sua anima e la sua fragilità più pura.

Sembra facile è il suo urlo sospeso nello spazio, il suo abbandonarsi ad un destino che non è semplice da accettare con la fierezza di chi ha capito che lottare contro i mulini a vento è controproducente.

L’intro elettronico di Ok Replay ci conduce nella parte più complessa del suo spirito, e del suo personalissimo modo di reagire all’avvilimento attraverso l’elaborazione della perdita di fiducia e sul coraggio di rialzarsi.

La malinconia dei tempi che furono è sintetizzata in Betta 96, tributo alla grandissima Elisabetta Imelio, bassista dei Prozac+ e Sick Tamburo scomparsa prematuramente nel 2020, alla sua forza sul palco e alla sua indole instancabile. Questo omaggio è il pezzo più significativo dell album, ci ricorda quanta importanza hanno avuto i Prozac+ per la scena musicale italiana e soprattutto per Peter. A rendere il brano ancora più splenico le viole, i violini e il violoncello del Quartetto d’archi dell’orchestra sinfonica di Parma.

La delicatezza pervade tutti i brani, ma è lancinante in Un Altro Sogno Che e in Ti Sto Ascoltando, mentre Un’Ora In Più è una canzone d’amore dal finale sorprendentemente punk.

Questo album è il figlio di Peter del suo talento e del suo impegno; musica, testi, arrangiamenti, piano, voce, chitarra, basso e synth è tutto lavoro suo, in collaborazione con David Sabiu alla batteria e Riccardo Faedi alla chitarra acustica, batteria in Sembra facile Giulia “Juliette Ant” Formica, voce e cori Clarissa “Klari” Moragas.

Peter abbatte la mascolinità tossica con il suo nuovo lavoro, vestendo i panni di un uomo che non teme la tenerezza del suo essere, e grazie alla sua leggiadria riesce ad aprirci le porte delle sua anima, come solo un gentiluomo può fare.

Microgrammi di dolore con le sue sonorità ombrose riesce a mostrarci il cuore pulsante dell’artista, lontane dagli sfarzi leggeri della giovinezza, con una ritrovata emotività, ponendo al primo posto il cambiamento che solo il dolore può portare.

Un album colmo di dolore sì, ma anche di rinnovamento spirituale.

 

Naftalina

Microgrammi di Dolore

Supercharger Records

 

Marta Annesi

The Dead South, bluegrass and folk from Canada

Leggi questo articolo in Italiano qui

Guitars, banjo, terrific lyrics performed by vocals that can give you goosebumps: we’re talking about the folk-bluegrass group The Dead South. The ensemble, formed in 2012 in Regina, Saskatchewan, Canada, features Nathaniel Hilts (vocals, guitar and mandolin), Scott Pringle (vocals, guitar and mandolin), Danny Kenyon (cello and vocals) and Colton Crawford (banjo). They published their first studio album Good Company in 2014. At the moment, their discography counts three EPs – The Ocean Went Mad and We Were To Blame, published in 2013, Easy Listening for Jerks Pt. 1 and Easy Listening for Jerks Pt. 2, both published in 2022 – and three studio albums: Illusion and Doubt, published 2016 and Sugar & Joy, published in 2019, on top of their debut from 2014. They will play at Alcatraz in Milan on April 18th and we had the pleasure to interview them.

 

On a personal level, how did you cope with the past two years of pandemic? Did you notice any effect on the dynamics of the band, for example emotional distance or small frictions due to the frustration of being idle?

“I think we coped with the pandemic quite well. We all had some time to do our own thing for a little bit, which was a nice thing, at least for the first few months. We all had time to work on other personal projects, Scott had a baby. We spent lots of the down time practicing and recording our two new EP’s, so it wasn’t 18 months of being totally idle. Once we got back on the road, it felt like we had never stopped. We fell right back in to the groove pretty easily.”

 

Soon you will come and play in Italy: how do you feel about touring again? Do you like Italy? Do you think your music genre is more or less appreciated here rather than in other Countries?

“We’ve never been to Italy, so we’re super excited to finally play there! It’s always tough to say which countries appreciate our music more. People are people, and every country in the world is going to have people who enjoy our music and people who don’t. It will be very interesting to see how the Italian crowds compare to other crowds.”

 

One of your most famous songs is “In Hell I’ll Be in Good Company”: who do you see yourself with there, if you believe in Hell? How do you relate to religion and spirituality?

“None of us are religious guys, most of our lyrics are just stories, usually about villains instead of heroes. If there is a hell, I’m sure the four of us will be spending lots of time together there.”

 

Who are the artists that influenced you the most, both on a personal and musical level?

“When we started the band we listened to a lot of Trampled By Turtles, The Devil Makes Three, and Old Crow Medicine Show. Personally, I grew up listening to lots of metal, and that’s still what I listen to the most. Lamb of God, Trivium, The Black Dahlia Murder are probably my favourites. We all grew up on punk and classic rock as well, and I think those genes influence a lot of our songwriting.”

 

Which are the origins of the name “The Dead South”?

“We used to have a drummer in the band, and he came up with the name The Dead Souths. We didn’t like the plural Souths, so we dropped the “s” and became The Dead South. We had our first show booked and needed a name, so we went with that and it stuck. It seemed to fit the genre of music well, but if we had anticipated 10 years of “The Dead South?? But you’re from CANADA!!” jokes we might have reconsidered.”

 

Has success changed in any way your perception and vision of music? Have you experienced any change in the way you write and compose your music? If so, is it a good or a bad change?

“I don’t think it has, if anything it’s maybe a bit harder to come up with original ideas than when we first started playing, because we were all just learning our instruments and learning how to write songs. We never want to write two songs that sound the same, and we don’t want to change our instrumentation, so it’s more of a challenge to come up with unique songs than it used to be. Other than that, everything is exactly the same. We still just jam acoustic in someone’s basement, we have no fancy jam space or anything like that, and our “success” doesn’t really change anything. We still feel like we’re the same four dudes from Regina trying to write fun songs.”

 

Riccardo Rinaldini

The Dead South, suoni bluegrass e folk dal Canada

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Chitarre, banjo, testi cantati da voci da pelle d’oca che raccontano di antieroi e antagonisti: stiamo parlando del gruppo folk-bluegrass The Dead South. L’ensemble, formatasi nel 2012 a Regina, Saskatchewan, in Canada, vede come membri Nathaniel Hilts (voce, chitarra e mandolino), Scott Pringle (voce, chitarra e mandolino), Danny Kenyon (violoncello e voce) e Colton Crawford (banjo). Il gruppo ha debuttato nel 2014 con l’album in studio Good Company. Attualmente, contano all’attivo tre EP, fra cui The Ocean Went Mad and We Were To Blame, EP d’esordio pubblicato nel 2013 e gli EP Easy Listening for Jerks Pt. 1, Easy Listening for Jerks Pt. 2, entrambi pubblicati nel 2022. Hanno inciso tre album in studio, quali Illusion and Doubt, pubblicato nel 2016 e Sugar & Joy, del 2019, oltre all’album di debutto citato precedentemente. Si esibiranno all’Alcatraz a Milano il 18 aprile e abbiamo avuto il piacere di intervistarli.

 

A livello personale, come avete affrontato questi due anni di pandemia? Hanno avuto qualche effetto sulle dinamiche della band, ad esempio distanziamento emotivo o piccoli attriti causati dall’essere stati inattivi musicalmente?

“Crediamo di aver affrontato la pandemia abbastanza bene. Abbiamo avuto tutti il tempo di fare cose personali per un po’, il ché è stata una cosa carina, almeno per i primi mesi. Abbiamo avuto tempo per lavorare su altri progetti personali, Scott è diventato papà. Abbiamo speso buona parte del tempo libero esercitandoci e registrando i nostri due nuovi EP, perciò non sono stati un anno e mezzo di blocco totale. Quando siamo tornati alla normalità, ci è sembrato di non esserci mai fermati. Siamo tornati come prima molto facilmente.”

 

Presto verrete a suonare in Italia: come vi sentite a tornare a fare dei concerti? Vi piace l’Italia? Pensate che il vostro genere musicale sia apprezzato di più o di meno, rispetto ad altri paesi?

“Non siamo mai stati in Italia, quindi siamo davvero entusiasti di poter suonare qui! È sempre difficile dire quale paese apprezzi la nostra musica. Le persone sono pur sempre persone, e ogni paese al mondo ha gente che apprezza il nostro genere e gente a cui non piace. Sarà interessante vedere come reagirà il pubblico italiano rispetto ad altri.”

Una delle vostre canzoni più famose è In Hell I’ll Be in Good Company: con chi vi vedete all’inferno, sempre che ci crediate? Come vi relazionate con la religione e la spiritualità?

“Nessuno di noi è una persona religiosa, la maggior parte dei nostri testi racconta soltanto una storia, di solito a proposito di antagonisti piuttosto che di eroi. Se esistesse un inferno, siamo sicuri che passeremmo tutti e quattro un sacco di tempo insieme.”

 

Chi sono gli artisti che vi hanno ispirato di più, sia a livello personale che musicale?

Quando abbiamo formato la band ascoltavamo tanto i Trampled By Turtles, The Devil Makes Three, e Old Crow Medicine Show. Personalmente, sono cresciuto ascoltando molto metal, genere che tuttora ascolto di più. Lamb of God, Trivium, The Black Dahlia Murder sono probabilmente i miei preferiti. Siamo cresciuti tutti con punk e classic rock, e credo che questi generi ci abbiano influenzato tanto a livello di scrittura dei testi.”

 

Qual è l’origine del nome The Dead South?

“Avevamo un batterista nella band, e se n’è uscito con il nome The Dead Souths. Non ci piaceva il plurale Souths, così abbiamo troncato la “s” e siamo diventati The Dead South. Dovevamo fare la nostra prima esibizione e avevamo bisogno di un nome, quindi abbiamo dato per buono quello e così è rimasto. Pare si sposi bene anche con il genere che facciamo, ma se avessimo anticipato di una decina d’anni la battuta“The Dead South?? Ma siete CANADESI!!” sicuramente ci avremmo ripensato.”

 

Il successo ha cambiato, in qualche modo, la percezione e visione che avete della musica? Avete sperimentato qualche cambiamento nel modo in cui scrivete o componete? Se si, è stato un cambiamento positivo o negativo?

“Non credo ci abbia cambiato, se non altro è più difficile uscirsene con idee originali rispetto a quando avevamo appena iniziato a suonare, perché stavamo tutti imparando a suonare e a scrivere. Non vorremmo mai scrivere due canzoni identiche, né tantomeno cambiare gli strumenti che suoniamo, quindi è più difficile scrivere canzoni originali rispetto a prima. Oltre a questo, tutto è rimasto esattamente come prima. Ci esercitiamo e componiamo ancora nei seminterrati, non abbiamo qualche posto stravagante dove riunirci e suonare, e il nostro “successo” non ha cambiato davvero nulla. Ci sentiamo ancora gli stessi quattro ragazzi di Regina che provano a scrivere belle canzoni.”

 

Riccardo Rinaldini

I DROPKICK MURPHYS TORNANO LIVE IN ITALIA PER L’UNICA DATA DEL 2022!

THE BOYS ARE BACK!

I DROPKICK MURPHYS TORNANO LIVE NEL NOSTRO PAESE PER L’UNICA E IMPERDIBILE DATA DEL 2022!

APPUNTAMENTO AL 20 LUGLIO NELLA STORICA LOCATION DEL CARROPONTE DI SESTO SAN GIOVANNI (MI)

I Dropkick Murphys, una delle band più rappresentative del celtic punk mondiale,tornano live in Italia per l’unica e imperdibile data del 2022: appuntamento fissato al Carroponte di Sesto San Giovanni il prossimo 20 luglio. La band presenterà dal vivo l’ultimo lavoro in studio ‘Turn Up That Dial’ (2021), ripubblicato in versione estesa lo scorso 18 marzo con ben tre bonus track, tra le quali figura il singolo ‘We Shall Overcome’. Oltre ai brani dell’ultimo album, in scaletta non mancheranno i grandi classici come I’m Shipping Up To Boston’‘Rose Tattoo’ e tante altre canzoni pronte a farci cantare a squarciagola. La storica band del Massachusetts da sempre ci regala live scatenati e unici, capaci di far ballare, pensare e commuovere con l’allegria e la potenza della propria musica; un aspetto determinante per il successo del prossimo tour che vedrà anche la presentazione dal vivo del loro ultimo disco Turn Up That Dial” (Pias/Spingo).Un disco che è un nuovo step per la band dopo il successo del precedente album11 Short Stories of Pain&Glory (2017) che è finito dritto nella top 10 delle classifiche di vendita americane di Billboard, confermando il gruppo come leader indiscusso del movimento celtic punk mondiale.  Con gli 11 brani di “Turn Up That Dial”, i Dropkick Murphys celebrano soprattutto il piacere della musicail sollievo e il conforto che questa offre non appena “alzi il volume”, spazzando via i problemi: Il tema centrale di questo album è l’importanza della musica, e le band che ci hanno resi quello che siamo adesso, spiega il fondatore dei Ken Casey.
Dropkick Murphys sono una band che ha dimostrato coerenza con idee e pratiche anche in questo periodo difficile di pandemia, oltre ad attività social e raccolte fondi varie; i Dropkick sono stati protagonisti nel maggio del 2020 di uno storico live streaming al Fenway Park di Boston, il primo evento musicale in assoluto senza un pubblico di persona in un importante impianto sportivo degli Stati Uniti, Bruce Springsteen si è unito per due canzoni “Rose Tattoo” della band e il suo pezzo “American Land, il tutto è valso una raccolta fondi di oltre 700000 dollari donati agli ospedali della città di Boston.

DROPKICK MURPHYS20 LUGLIO 2022CARROPONTE – SESTO SAN GIOVANNI (MI) Biglietti in vendita a partire dalle ore 10 di venerdì 25 marzosu Ticketmaster, Dice e TicketOne.

Rufus Wainwright @ Musikhuset

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• Rufus Wainwright •

+

HAYLEY SALES

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UNFOLLOW THE RULES TOUR

Musikhuset (Aarhus) // 21 Marzo 2022

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Francesca Garattoni[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21556″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21560″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”21555″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”21557″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”21558″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21559″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21554″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21561″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21563″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21553″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21551″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21552″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21562″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

HAYLEY SALES

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21548″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21549″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Mange tak til Musikhuset Aarhus[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Tre Domande a: Dada Sutra

Come e quando è nato questo progetto?

È nato con me e il mio tastierista ed ex-compagno Vincenzo Parisi che suonavamo pezzi di PJ Harvey, Laurie Anderson, Einstürzende Neubauten, o improvvisavamo con basso, tastiere e voce, in una stanza in affitto sui Navigli. Poi sono successe molte cose, altre persone sono entrate nel progetto, abbiamo cambiato più nomi, ma è partito tutto da quei pomeriggi e serate chiusi in camera noi due a suonare. Io avevo idee molto sperimentali, lui mi incoraggiava a seguirle, a fare di più. Il legame tra noi ci ha permesso di osare molto, perché ci siamo sentiti molto al sicuro, e credo che questo sia rimasto e si sia esteso anche a chi, come Giacomo Carlone, il nostro batterista e produttore, è entrato a fare parte del progetto in seguito: questo poter rischiare perché sai che puoi sempre contare sul supporto reciproco.

 

Ci sono degli artisti in particolare a cui vi ispirate per i vostri pezzi?

Ho appena citato PJ Harvey e Laurie Anderson, loro sono sicuramente figure a cui mi ispiro, soprattutto per l’uso della voce e le linee melodiche – che si muovono poco, ma quando lo fanno sono efficacissime, travolgenti. Carla Bozulich ultimamente è una mia grandissima ispirazione, soprattutto per l’arrangiamento e la produzione. Ma nell’EP che uscirà sentirete molte influenze mischiate, anche perché ognuno di noi ha portato contributi diversi: io il rock alternativo anni ’90, il post-punk, Vincenzo il Minimalismo e la musica per film, Danny Elfman, Ennio Morricone, Giacomo lo stoner e il post-rock, Lorenzo D’Erasmo, che ha suonato le percussioni in Big Boy e in altri due brani dell’EP, la musica mediorientale…

 

Cosa vorreste far arrivare a chi vi ascolta?

Questo credo non dipenda da noi, ognuno ci trova quello che vuole, quello che le o gli serve, quello che è, un po’ come nelle figure di Rorschach. Mi piacerebbe poter dare a qualcuno quello che molta musica ha dato a me, aiutandomi in momenti in cui ne avevo bisogno: il sentirmi compresa, “ista in un modo profondo, il ritrovarmi nella voce di qualcun altro.

Memorabilia @ Cocoricò

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“Di notte la musica e le stelle sono l’energia vitale che genera un prezioso diamante.
Una città di cristallo, costruita sotto una piramide mistica, luogo di meraviglie e paradisiache sensazioni.”

Il Cocoricò è il club numero uno in Italia, conosciuto in tutto il mondo per la scelta musicale, il divertimento e la trasgressione; la forma piramidale del tetto della sala principale ed il logo del locale sono delle icone per tutti i clubbers e gli appassionati di musica techno.

Personalmente ho varcato la soglia del Cocco (lo abbrevieremo cosi) nell’estate del ’99 e me ne sono subito innamorato: la scelta musicale, la libertà di espressione e l’assenza di giudizi delle persone che lo frequentano mi hanno portato infinite volte a ballare sotto la piramide.

Negli ultimi anni, sono saliti sulla consolle del Cocco, deejay del calibro di Armin Van Buuren, Avicii, Tiesto, Skrillex, Martin Garrix, Deadmau5 e tantissimi altri, ma la serata per eccellenza è sicuramente il Memorabilia.

Il Memo è un format solido che vede alternarsi alla consolle i deejay che hanno segnato la storia del locale ed è l’unica serata dove il pubblico può ascoltare le vecchie canzoni house/techno/progressive/hardcore degli anni ’90 suonate principalmente da vinile, rivivendo le atmosfere di allora.

Questa edizione ha visto la partecipazione di Saccoman, Cirillo, PCP aka Marc Acardipane, Ricci Jr accompagnati dalle performance teatrali dell’immancabile Principe Maurice, nel privè T-Room (ex Titilla) si sono invece esibiti Claudio di Rocco e Federica Baby Doll.

Il Cocoricò in seguito a varie problematiche aveva chiuso nell’estate 2019 fino alla riapertura ufficiale del 25 Novembre 2021.

Questo è il primo Memorabilia dopo la riapertura.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1648155755696{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21604″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Data l’importanza dell’evento non voglio perdermi nemmeno la prima nota di questo Memo, così alle 23:45 sto già salendo le scale del Cocco dove in cima posso ammirare la performance del Principe Maurice (attore, cantante e performer amatissimo da tutti i clienti del locale) che si presenta seduto su una sedia, vestito total white con camicia di forza e copricapo astratto nero. Accanto c’è il suo guardiano, è scalzo ed in look total black con una maschera sul viso. Il guardiano rimane immobile mentre il principe dice frasi senza senso ed impreca contro le persone che si fermano a fotografarsi con lui.

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1648155772406{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21603″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Degno di nota anche il travestimento nella seconda parte della serata, in abiti da sacerdote con una tunica dorata, un copricapo con cresta a punte ed una maschera dorata con il calco del suo volto.

Intanto in sottofondo sentiamo già la selezione musicale di Saccoman, che per iniziare ci coccola con della techno molto ricercata e che personalmente non avevo mai sentito, un set pulito, affascinante e seducente. Il ritmo pian piano aumenta e Saccoman ci delizia con la sua storica chiusura di set, Pyramid Soundwave (Sunshine Dance), saltiamo tutti a mani alzate ed intoniamo “I need your loveeee like a sunshine!”, quanto amo questa canzone![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1648155784829{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21602″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21600″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Alle 2:00 in punto salutiamo Saccoman e diamo il benvenuto a Cirillo e al discorso del Principe Maurice che dà ufficialmente inizio al Memorabilia.

“Ci sono tre modi per essere liberi:
Essere ricchi, essere pazzi, essere al Memorabilia!
Viva la libertà!”

Cirillo inaugura il suo set con December the 22nd 1974 di Nyloc per poi mettere su dischi bellissimi: Pull Over di Speedy J, Zombie Nation di Kernkraft 400, Universe of Love di RMB solo per citarne alcuni. Grazie anche per averci fatto ascoltare Harmonic Groove del mio compaesano Killjoy, apprezzatissima.

Tra fumo, luci e laser di tutti i colori, il set di Cirillo scivola via veloce, la gente è carica e la pista è piena, pronta per accogliere in consolle la leggenda PCP aka Marc Acardipane.

Marc butta giù letteralmente la piramide del Cocco con la sua selezione di Classic Hardcore. Con classe, genio e carisma fa fuoriuscire melodia e potenza dalle casse. Molti dischi sono sue produzioni storiche, come Atmos-Fear di Rave Creator & The Mover, Deal with Beats di Nasty Django & Cirillo, Pitchhiker di Pilldriver, Slave to the Rave di Inferno Bros, tra le altre hit che non ci annoieranno mai da segnalare sicuramente, Purple Moon e Shining di Miro.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1648155799195{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21606″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21607″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Verso l’1:30 ha anche aperto la sala T-Room dove troviamo sonorità house, il Ciao Sex e lo Strix che per chi non lo conoscesse è un piccolo privè all’interno del bagno delle donne principalmente indirizzato ad un pubblico gay.

Non voglio sminuire i privè ma personalmente ho usufruito di questa parte del Cocoricò più come decompressione che altro.

La mia avventura al Memorabilia finisce purtroppo prima che Ricci Jr riesca a salire in consolle, complice la stanchezza e forse anche la vecchiaia per questa volta non sono riuscito a fare chiusura.

Allo staff del Cocoricò vanno i complimenti perché è riuscito a ridare vita a questo storico club che si presenta bello, elegante e pulito con un ottimo impianto audio e luci pazzesche; ai ragazzi della sicurezza (non era facile sostituire gli Angels), all’organizzazione per aver gestito in maniera impeccabile l’ingresso al locale e infine ai ragazzi e ragazze dell’animazione/immagine.

Ci sono anche alcune cose che non ho apprezzato e che a mio avviso stonano sull’immagine del locale, come l’orario di ingresso non rispettato, non poter uscire dal locale a nessun orario – se esci, per rientrare devi ripagare il biglietto! e infine l’assenza di consumazione nel biglietto di ingresso.
Sulla prima ci si può passar sopra, ma sulle ultime due proprio no.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1648155810645{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21611″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]In questa serata ho vissuto tempi lontani, ho vissuto il passato, ho toccato il presente e nello stesso momento assaporato il futuro, ma il momento è ora. È ora che bisogna pretendere il meglio e viverlo, perché le emozioni sono il bene più prezioso che abbiamo, in queste serate ogni minuto diventa lungo una vita e ogni singola sensazione percepita dal nostro corpo è un’avventura sensoriale senza fine. Sinestesia.
Non abbiamo scuse, vogliamo e dobbiamo pretendere il meglio.
Noi che conosciamo la notte e abbiamo le mappe per orientarci.
Noi che abbiamo scelto la piramide dei sogni sulla collina delle meraviglie.

Grazie Cocoricò, grazie Memorabilia.

 

Luca Ortolani

 

Foto: Alessandro Dellago
Grazie alla direzione artistica del Cocoricò per averci permesso di utilizzare il materiale fotografico.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Altre di B & Sherpa Choir @ Locomotiv Club

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• Altre di B •

+ Sherpa Choir

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]

 

Locomotiv Club (Bologna) // 19 Marzo 2022

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1552435940801{margin-bottom: 20px !important;}”][vc_column][vc_empty_space][vc_column_text]Foto: Alessandra Cavicchi
[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685645808{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21593″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21594″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21597″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21589″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21585″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21598″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21590″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21591″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21596″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column][vc_single_image image=”21595″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row][vc_row css=”.vc_custom_1560685686606{margin-top: 10px !important;margin-bottom: 10px !important;}”][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21583″ img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”1/2″][vc_single_image image=”21584″ img_size=”full”][/vc_column][/vc_row]